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Ginepro

foto presa dal web

Le bacche bluastre del ginepro venivano impiegate, già in tempi antichi, come spezia o come medicinale – per le loro proprietà diuretiche e curative -. Con l’avvento della distillazione si scoprì che si poteva sfruttare il contenuto altamente zuccherino di queste bacche per ricavarne dei distillati. Nacquero così il gin, il Genever, il Génépi, lo Steinhagerm tutti con uno spiccatissimo sapore di ginepro. Altri distillati, ricavati dal ginepro, ma con sapore meno intenso sono il ranewitter tirolese, il Borowicka del Xarpazi, il Machandel.

Arrak o raki

Questa forte acquavite, col suo quasi 60% di alcool, è anche chiamata “rum dell’Asia”.
L’Arrak o Raki, che noi usiamo come aroma per dolci o come base per i grog, viene in parte distillato dalla melassa di canna da zucchero, come d’altronde il rum. Gli americani lo considerano un tipo di rum.

foto presa dal web

Arrak o raki

Dato il suo colore giallo pallido e il suo forte profumo molto simile a quello dell’acquavite di canna da zucchero.

Per l’Arrak o raki si adopera anche in più anche il riso e il procedimento è molto complicato.
I Paesi scandinavi sono i più grandi consumatori di Arrak e lo usano per i noti punches svedesi.

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Vodka

orzo.jpg Vodka è una parola russa, diminutivo di voda che significa acqua. Nella sua forma originale, la vodka non è altro che un distillato allungato con acqua.
Il tenore alccolico è del 40-50%. Contrariamente alle teorie più diffuse, la vodka non deve essere nacessariamente fatta di alcool di patate: esiste anche dell’eccellente vodka di cereali (segale od orzo) ed un’altra qualità che si ricava dal grano.
La vodka è un distillato costituito da alcool raffinato che, attraverso numerosi passaggi, raggiunge le sue principali caratteristiche, ossia la purezza e la morbidezza del gusto. Non ha bisogno di essere stagionata nè invecchaiata. Una volta distillata e depurata, richiede di essere “trattata” con acqua purissima e in seguito l’unico accorgimento da osservare è di berla il più fredda possibile. Per quest’ultima condizione basta il frigorifero, ma chi volesse seguire il costume russo, può mettere a raffreddare la bottiglia in un blocco di ghiaccio cristallino e presentarla così in tavola.

N.B.: i più incalliti bevitori di vodka affermano che la si dovrebbe bere “alla russa”, ossia non solo ghiacciata, ma anche con un pizzico di sale sciolto in precedenza nel bicchiere.